Un pratico e teutonico accorgimento estivo
Oggi starò sul pezzo e vi parlerò di argomenti estivi, leggeri e rinfrescanti. Avrete presente il cosiddetto mullet: intendo, ossia, il taglio di capelli che li tiene corti sul davanti e li lascia lunghetti e un po’ sfrangiati dietro, …Leggi tutto
Oggi starò sul pezzo e vi parlerò di argomenti estivi, leggeri e rinfrescanti. Avrete presente il cosiddetto mullet: intendo, ossia, il taglio di capelli che li tiene corti sul davanti e li lascia lunghetti e un po’ sfrangiati dietro, a carezzare il collo. Che io sappia, non esiste un termine italiano corrispondente, il che depone a favore della nostra declinante ma pur sempre gloriosa civiltà; c’è però un termine tedesco per indicare lo stesso concetto, ed è “vokuhila”.
Vokuhila, per la verità, è un semplice acronimo, volendo dire “vorne kurz hinten lang”, cioè nient’altro che “davanti corti, dietro lunghi”; ma la cosa interessante dietro al vokuhila è il mito che lo vuole inventato dal multiforme ingegno di Erwin Rommel, deciso a proteggere i rosei colli dei soldati dell’Afrika Korps dall’implacabile sole libico. Ovviamente è solo una storiella; la realtà storica dice che il vokuhila è endemico nell’Europa centro-orientale e settentrionale, e sono ormai innumerevoli le generazioni abbruttite esteticamente e moralmente da quel taglio che ha forse un’utilità a Tobruk, ma che diventa inaccettabile a Miskolc o a Schwerin.
E tuttavia è una storiellina che ci può stare: non si diventa volpi del deserto per caso.