Rashomon a Tolentino (MC)

Una settimana fa, a parte che una settimana fa curiosamente era primavera, sono andato a Tolentino. Sono andato perché mi avevano invitato quelli del festival Popsophia, che è una cosa molto interessante che fanno da anni a Civitanova e …Leggi tutto

Una settimana fa, a parte che una settimana fa curiosamente era primavera, sono andato a Tolentino. Sono andato perché mi avevano invitato quelli del festival Popsophia, che è una cosa molto interessante che fanno da anni a Civitanova e che rifaranno quest’estate a Pesaro; in particolare, si discuteva di verità e interpretazioni a partire da Rashomon.

Ho quindi assistito a una discussione interessante e acuta, capace – come tutti i dibattiti intelligenti – di risultare comprensibile e stimolante anche per chi, come me, di filosofia non sa e non capisce nulla. Inoltre il Castello della Rancia, presso Tolentino, è un bell’edificio storico, fatto proprio come ci si immagina un castello; e ho apprezzato il coraggio intellettuale, da parte sua, di presentare merli ghibellini. E questi – sia chiaro: sono un fiero nemico di un relativismo furbo e del postmodernismo – sono fatti.

Poi ci sono le interpretazioni e le diverse letture della realtà: per i gentilissimi organizzatori dell’evento, ad esempio, io ero un rispettabile blogger di un prestigiosissimo settimanale, gradito ospite della manifestazione; ai miei occhi, il mio viaggio di andata fra un cielo terso e il verde meraviglioso della primavera marchigiana era un percorso interiore nelle mie radici e nel mio senso del bello; per gli automobilisti esperti della provincia di Macerata, durante il ritorno in notturna non ero che un fesso pericoloso che rischiava di ammazzarsi a ogni curva cieca fra Cingoli e San Severino. D’altronde può darsi che nessuna di queste idee sia infondata.

Infine sono arrivato a casa e mi sono trovato davantiuna quantità notevole di baccalà, pesce che da secoli rallegra e consola i marchigiani. L’ho mangiato tutto e ho pensato che, curve a parte, quella era stata una bellissima giornata. E anche questo mi è parso un fatto, misurabile se non altro attraverso il peso del baccalà.

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Tommaso Giancarli

Nato nel 1980, originario di Arcevia, nelle Marche, ho studiato Scienze  Politiche e Storia dell'Europa a Roma. Mi sono occupato di Adriatico e  Balcani nell'età moderna. Storia e scrittura costituiscono le mie  passioni e le mie costanti: sono autore di "Storie al margine. Il XVII  secolo tra l'Adriatico e i Balcani" (Roma, 2009). Attualmente sono di  passaggio in Romagna.

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