Non tanto per la Mordovia quanto per i mordvini

Questa vicenda di Depardieu, devo dire, capita a fagiolo. Ma non per l’aspetto economico della questione, che è alla base di tutto ma di cui non voglio parlare: a discorrere di soldi ci si fa sempre dei nemici, si crea …Leggi tutto

Questa vicenda di Depardieu, devo dire, capita a fagiolo. Ma non per l’aspetto economico della questione, che è alla base di tutto ma di cui non voglio parlare: a discorrere di soldi ci si fa sempre dei nemici, si crea astio e si suscita invidia, inoltre siamo in campagna elettorale e non è davvero il caso. No, lasciamo stare i soldi.

Invece è bello, mi pare, che si parli finalmente di Mordovia (che è la regione autonoma della Russia in cui l’attore francese è stato invitato a stabilire la residenza). Non so voi, ma a me pare che la Mordovia mancasse di brutto, nel dibattito pubblico, sicché ho fatto un po’ di ricerche e ho scoperto quanto segue:

a) La Mordovia è nella Russia europea, in quella terra di steppe e grandi fiumi in cui i principati slavi e le orde dei mongoli e dei tartari si sono affrontati a lungo. In effetti le regioni vicine e confinanti sono state teatro di epiche battaglie. Ma, a dire il vero, non la Mordovia;

b) In Mordovia, per un noto fenomeno di metatesi consonantica e perché sono nati lì, abitano i mordvini. Costoro sono di stirpe e lingua finnica. I mordvini possiedono due idiomi nazionali, simili ma non intercomprensibili (il mokša e l’erzya), e per parlare fra loro utilizzano il russo o, forse,  mi piace immaginare, i gesti;

c) Il capoluogo mordvino, Saransk, ospita un Teatro Statale dei Burattini, noto e apprezzato in tutta la sterminata Russia. In considerazione di ciò, ritengo che Depardieu abbia sbagliato a rifiutare la poltrona di locale Ministro della Cultura;

d) L’evangelizzazione dei mordvini ha avuto luogo solo a partire dal Settecento. Ciò significa che consuetudini e tradizioni sciamaniche hanno convissuto a lungo in età moderna con la parola di Cristo, e che il paganesimo sopravvive qui e lì nel folklore nazionale. Non so quanto questo abbia a che fare con i burattini, ma spero moltissimo;

e) La bandiera della Mordovia, rossa bianca e blu a strisce orizzontali, ricorda un po’ quella dell’Olanda. Se si considera che Depardieu ha deciso di lasciare la Francia per dissidi con la linea politica di François Hollande, è facile fare del complottismo. Va detto tuttavia che in russo Olanda si dice Gollandija; ciò non impedisce purtroppo al Mordovija Saransk di occupare l’ultimo posto nella massima serie russa, con nove soli punti. Ad ogni modo la bandiera mordvina è più simile a quella del Paraguay;

f) La lingua russa, come quelle slave in generale, non prevede il fonema ö o, per essere precisi, non possiede lettere per scriverlo. Ciò, credo, obbligherà i russofoni a pronunciare il nome dell’attore Depardiò o Depardiè. Confido tuttavia che il mokša e l’erzya siano meglio forniti e che il popolare Gérard, nel corso della sua permanenza in Russia, non abbia a sentirsi offeso per questioni di amor proprio nominale.

Per il resto, credo non ci sia altro da aggiungere.

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Tommaso Giancarli

Nato nel 1980, originario di Arcevia, nelle Marche, ho studiato Scienze  Politiche e Storia dell'Europa a Roma. Mi sono occupato di Adriatico e  Balcani nell'età moderna. Storia e scrittura costituiscono le mie  passioni e le mie costanti: sono autore di "Storie al margine. Il XVII  secolo tra l'Adriatico e i Balcani" (Roma, 2009). Attualmente sono di  passaggio in Romagna.

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