Gitarelle nei Balcani

Raccontano i viaggiatori che in Montenegro, ancora all’inizio del secolo scorso, non era raro incontrare due sposi che viaggiavano per recarsi al mercato o per qualsiasi altra ragione, accompagnati da un mulo o da un asino: le testimonianze sono concordi …Leggi tutto

Raccontano i viaggiatori che in Montenegro, ancora all’inizio del secolo scorso, non era raro incontrare due sposi che viaggiavano per recarsi al mercato o per qualsiasi altra ragione, accompagnati da un mulo o da un asino: le testimonianze sono concordi nell’affermare che il marito era sempre sulla cavalcatura, mentre la donna camminava a fianco e teneva la cavezza, conducendo la stolida bestia (intendo l’asino) per i petrosi e difficili sentieri montenegrini.

E d’altra parte quelli erano uomini che hanno respinto per secoli i turchi e mantenuto libere e inviolate le proprie case e le proprie donne: volevate anche mandarli in giro a piedi, poveracci?

(Consiglio a tutti di recuperare – in qualche biblioteca, giacché non è più freschissimo di stampa: è uscito in Italia nel 1883 – “Le rive dell’Adriatico e il Montenegro”, di Carlo Yriarte. Il piacere della scoperta vale ampiamente la fatica della ricerca, ve lo garantisco).

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Tommaso Giancarli

Nato nel 1980, originario di Arcevia, nelle Marche, ho studiato Scienze  Politiche e Storia dell'Europa a Roma. Mi sono occupato di Adriatico e  Balcani nell'età moderna. Storia e scrittura costituiscono le mie  passioni e le mie costanti: sono autore di "Storie al margine. Il XVII  secolo tra l'Adriatico e i Balcani" (Roma, 2009). Attualmente sono di  passaggio in Romagna.

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