Vorrei un portale unico della PA come quello della Corea del Sud!
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Vorrei un portale unico della PA come quello della Corea del Sud!

L’Italia non ha un portale unico della Pubblica Amministrazione, a differenza di circa 140 nazioni, che l’hanno già sviluppato da tempo

L’Italia non ha un portale unico della Pubblica Amministrazione, a differenza di circa 140 nazioni, che l’hanno già sviluppato da tempo (64 Paesi dal 2004).

Qualcuno potrebbe dirvi che ce l’ha: nel 2010 fu lanciato il sito www.vivifacile.gov.it. Ma, se cliccate sul link, scoprirete che la porta è sparita!

A quel tentativo ne è seguito un altro: www.lineaamica.gov.it , lodevole, perché ha costituito un significativo passo avanti in quella direzione, ma che non può essere considerato un portale unico della PA.

Infatti rimanda a centinaia di siti che necessitano di registrazioni distinte, con user id e password diverse, con maschere e funzionalità, dati e sistemi non integrati né collegati tra loro.

Questo comporta che, ad esempio, occorre registrarsi ed interagire su 8 siti diversi, per fruire dei servizi potenzialmente utili in caso di nascita di un figlio!

Quali sono i vantaggi di cui invece può fruire il cittadino di una delle Nazioni che hanno sviluppato un portale unico della PA, come ad esempio la Corea del Sud? Eccoli di seguito, come descritti in uno studio del 2013 svolto da Ars et Inventio sulla Digit PA

1) Identificazione unica: ci si autentica una volta soltanto, con user id e password uniche e si accede a tutti i servizi della PA, centrale e locale, e di tutti gli enti collegati (es. agenzia entrate, inps, etc.)

2) Un’unica richiesta per servizi erogati da Enti diversi: si effettua un’unica richiesta e si ottiene tutto da un unico sito, anche se i singoli servizi vengono erogati da Amministrazioni o Enti diversi

3) Interfaccia standardizzata: non occorre apprendere l’uso di decine di siti per rapportarsi alla PA. E’ dunque più facile e diffuso l’accesso ai servizi online della PA

4) Diffusione nazionale ed ampiezza dei servizi: tutti i servizi delle PA Centrali e Locali sono disponibili sul portale unico, con un livello di profondità rispondente ai bisogni del cittadino

5) Scadenzari e reminder dai dati del cittadino a 360 gradi, per aiutarlo ad adempiere ai propri obblighi, in funzione dei suoi dati anagrafici e patrimoniali e dello storico nella relazione con la PA (es. multe, tasse, dichiarazioni, …)

Un portale unico della PA comporterebbe riduzioni enormi nei costi di cittadini, Stato ed aziende e maggiore efficienza per l’intero Paese! A titolo d’esempio, la Corea del Sud dichiara che grazie ai soli servizi del portale legati all’import/export e all’e-procurement è stato conseguito un risparmio di 2,7 miliardi di euro.

E chi paga il portale? In alcune nazioni viene realizzato e gestito da una società privata, che si ripaga con le fee sui servizi erogati, senza alcun costo per lo Stato. Un esempio di questo approccio è l’azienda NIC, che realizza servizi eGov tramite portale per 3.500 agenzie pubbliche e Stati USA a costo zero per la PA, con un fatturato annuo di circa 200Mln$ ed Ebitda di circa il 20%.

Perché in Italia non riusciamo a realizzare ciò che in 140 nazioni è da tempo realtà? Vorrei tanto per il nostro Paese un portale come quello della Corea del Sud!

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Ernesto Ciorra

Ernesto è nato a Roma, ma per 10 anni ha vissuto a Milano, in Ripa di Porta Ticinese. Dopo la laurea in Bocconi, Ernesto si è occupato di creatività e di innovazione, che insegna in Italia ed in Spagna, ed ha fondato Ars et Inventio, per dare metodo alla creatività e trasformarla in valore. Da Ottobre 2014 ha colto una straordinaria opportunità offerta da Francesco Starace, un CEO innovatore e coraggioso, ed è diventato il responsabile dell’Innovazione e della Sostenibilità di Enel, una delle aziende che da anni, con il proprio impegno sulle energie rinnovabili, sta rendendo migliore il nostro pianeta.

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