Eccoci alla puntata finale relativa allo stress

Vi anticipo che alcuni concetti di questo blog  potrebbero sembrarvi ripetuti rispetto al alcuni altri post di mesi fa. Ma riprendendo il concetto che “ripetere giova” perdonatemi qualche sovrapposizione concettuale. Nel post precedente ho ripreso quali sono alcuni comportamenti che …Leggi tutto

Vi anticipo che alcuni concetti di questo blog  potrebbero sembrarvi ripetuti rispetto al alcuni altri post di mesi fa. Ma riprendendo il concetto che “ripetere giova” perdonatemi qualche sovrapposizione concettuale.

Nel post precedente ho ripreso quali sono alcuni comportamenti che ci rendono più resistenti allo stress. Oggi mi sembra opportuno parlare un po’ del percorso che dobbiamo affrontare per lavorare sul nostro stressor.

Non è facile parlare a questo proposito di ciò che ci stressa proprio perché i fattori possono essere svariati e di diversa natura. Ci possono stressare i nostri vicini, il nostro lavoro, il nostro capo, la nostra salute, i nostri figli, il nostro conto in banca ecc.

In molti casi diveniamo ostaggi del nostro stressor e lo viviamo con passività. Gli esempi possono essere molteplici:

- Ho problemi col mio partner ma preferisco non affrontare con lui le difficoltà e quindi i problemi alla lunga tendono ad acuirsi.
- Ho problemi col mio capo ma non ho il coraggio di affrontare con lui un discorso su eventuali comportamenti che mi feriscono o danneggiano la mia dignità.
- Il lavoro che faccio mi fa letteralmente schifo ma proteggendomi dietro “la crisi” non invio l’ombra di un curriculum ad altre realtà lavorative

La nostra passività si può esprimere in mille modi, tutti ottimi per farci mantenere alti i nostri livelli di stress! Non ultimo la sensazione di impotenza, che è di per sé uno dei fattori primari di stress! Non solo ho problemi … ma non ho la possibilità di agire su essi! Ditemi un po’ se questa prigione non metterebbe ansia anche ad un monaco Zen!

Molto spesso la resistenza al cambiamento ci rende immobili davanti a problemi che potrebbero essere risolti o attenuati. Sono molte le scuse che ci inventiamo per privilegiare l’immobilismo. Per esempio: “tanto è inutile”, “non cambierebbe niente”, “non ho il tempo di farlo”. Parliamoci chiaro, questi mantra non sono altro che espressione di una fifa blu camuffata da contingenze!

Le strategie di coping sono quelle strategie che ci consentono o meno di agire su ciò che ci stressa. Vi elenco sia quelle sane che quelle malsane:

Sane:
- Ricerca del supporto sociale
- Attenzione alla soluzione del problema
- Investire negli amici più stretti
- Ricerca di supporto (professionale, spirituale ecc.)
- Ricerca di distrazioni
- Attività fisica

Malsane:
- Preoccupazione sterile
- Polarizzazione (pensarci di continuo)
- Cercare l’apparenza
- Evitamento o fuga dal problema
- Chiusura in se stessi
- Autocolpevolizzazione

Inutile a dirsi … le strategie malsane non sono capaci di agire sul problema anzi … lo lasciano intonso e profondamente lesivo per la nostra salute psicologica. Se riconoscete nelle vostre strategie di coping molte di quelle malsane fatevi qualche domandine sul perché vi sentite stressati!

Infine una serie di consigli utili per alleggerire un po’ la nostra stressante vita quotidiana:

- Cominciare a dire qualche “no” ogni tanto! Invece di ragionare in base al “perché no?” Cominciare a chiedersi “perché sì?”
- Dedicarsi,appena è possibile, a qualcosa che piace veramente e che diverte, senza per questo sentirsi in colpa: il tempo speso meglio è proprio quello che consente di rigenerarsi psicologicamente.
- Ogni tanto prendersi una pausa e agire con “lentezza”: assaporando ad esempio una pietanza, guardando intorno mentre si cammina, etc.
- Valutare ogni situazione in base a quello che è, non in funzione di ciò che sarà dopo. (Per esempio in ferie è meglio godersela piuttosto che amareggiarsi pensando a quando si dovrà ritornare dal capo … simpatico come un cactus nelle mutande)
- Spostare o saltare ogni tanto un determinato lavoro o impegno quando proprio siamo pieni. Fanculo … capita … non sentiamoci in colpa!
- Evitare pensieri del genere : Io devo essere perfetto in qualunque situazione, non posso rifiutare le richieste altrui. Sono tossici per la nostra salute mentale!

 

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Matteo Marini