Giro d’Italia: nel cuore due fantastici giorni in maglia rossa, l’Irlanda e i tifosi italiani

Giro d’Italia: nel cuore due fantastici giorni in maglia rossa, l’Irlanda e i tifosi italiani

Un Giro d’Italia tribolato per me, eppure i segnali della vigilia facevano sperare e sognare in grande. Partiamo dall’inizio.Tutto procede bene nelle prime tre tappe d’apertura in terra irlandese; la …Leggi tutto

 

Un Giro d’Italia tribolato per me, eppure i segnali della vigilia facevano sperare e sognare in grande. Partiamo dall’inizio.Tutto procede bene nelle prime tre tappe d’apertura in terra irlandese; la pioggia non smette mai di scendere ma il pubblico è dovunque, presente in ogni tratto,

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In definitiva abbiamo conquistato una buona cronosquadre per noi e due buoni piazzamenti per me nei primi due sprint.

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Arrivati in Italia iniziano i problemi. Nella tappa di Bari c’è tanta pioggia e, seppure i miei compagni mi pilotano nel migliore dei modi, a 3km dalla fine una curva pericolosa bagnata ci fa cadere sull’asfalto che quel giorno sembrava saponato. Riesco in ogni caso a strappare un buon quinto posto e da lì guardiamo avanti.

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Nella sesta tappa arriva la febbre e la cura con gli antibiotici per spazzarla via, ma il meteo non aiuta e la sfortuna continua. Parto comunque perché voglio provarci: la tappa arriva a Salsomaggiore e, a 700m all’arrivo tutto fila liscio.  Sembrava troppo bello infatti: altra caduta e mi trovo una ventina di atleti sopra… Oltre alla febbre ci si mettono anche le botte. Il morale è sotto i piedi e la voglia di andare a casa cresce sempre di più ma decido di stringere i denti e  rimettermi in salute per poter far bene nelle ultime tappe.

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L’arrivo del Giro è previsto nella bellissima Trieste. È stato emozionante vedere le frecce tricolori sopra la nostra testa, ma anche qui mi rendo conto di non aver recuperato la mia miglior condizione e la vittoria non arriva.

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Termina quindi il miosecondo Giro d’Italia, e ancora una volta dovrò richiudere quel cassetto con tanti bei sogni dentro e riprovarci il prossimo anno.

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Di questo Giro mi resta la bellissima partenza in Irlanda, due fantastici giorni in maglia rossa, gli ultimi tre giorni spettacolari in cui abbiamo toccato dei paesaggi stupendi della nostra a Italia, sempre accompagnati da tifosi speciali.

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Non ho nessun rimorso…Non sono un tipo che guarda indietro perchè so che lo sport è fatto anche di questi momenti: a volte si prepara un appuntamento importante nel migliore dei modi ma non sempre va come si è sognato…Tante altre volte però arrivano quelle vittorie che ripagano tutto!

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Il mio prossimo appuntamento è dal 18 al 22 giugno in Slovenia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

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Elia Viviani

Elia Viviani, veronese di Isola della Scala, classe 1989, corre per il Team Cannondale Pro Cycling. Ha cominciato a correre a otto anni su strada nel 1998 categoria G3 nella GS LUC BOVOLONE, ma nello stesso tempo imparava anche ad andare in pista. Poi sono arrivate le soddisfazioni a livello internazionale: titoli europei, medaglie mondiali. Infatti, nonostante la giovane età, ha un’esperienza solida (il primo Oro mondiale in Pista risale al 2006 quando era Junior), ed è stato l’unico ciclista italiano qualificato alle gare su pista alle Olimpiadi a Londra 2012. (Photo Credit: CannondaleProCycling)

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