Paolo Sorrentino non fa rima con Ignazio Marino

«Ma senti, cosa ne pensi della Grande bellezza?»
«E no, basta!»
«Cosa?»
«Tutti a fare ‘sta domanda, tutti a chiedere di Sorrentino.»
«Tu non fai testo, tu pensi che il paese reale siano i tuoi tre amici, tu avevi votato la mozione Marino, ti ricordo.»
«Io parto dalla nicchia per arrivare al mainstream: Marino ora è sindaco di Roma, visto?»
«Sì, ma perché a votare ci sono andati giusto quei tre amici tuoi. Comunque, mi dici che ne pensi della Grande bellezza?»
«Aspetta, tiro fuori il discorso che ormai mi sono scritto, manco la Hathaway prima degli Oscar…»
«Mi dici se ti è piaciuto, per favore?»
«Ma cosa ti devo dire. Dobbiamo parlare della scrittura che non c’è? Di tutta quell’esibizione di carrelli e dolly per riprendere una fontana – che poi manco si vede, la fontana? Degli svarioni cronologici? Di Sorrentino che mette le mani avanti e “Mica sto rifacendo La dolce vita, io”, no, certo, figurati, mi pareva che l’ispirazione fosse La mia Africa, infatti…»
«Sei peggio di Oscar Luigi Scalfaro con Fellini. Del resto sei mainstream: democristiano, forse.»
«Bella battuta, chi te l’ha scritta: Contarello? Comunque ai giornalisti stranieri a Cannes è piaciuto, sentivo francesi nei giorni dopo la proiezione che eran tutti un Sorrentinó, Sorrentinó… Il problema è che per noi questo pseudo-racconto di pseudo-costume ha ambizioni esagerate ed esiti che manco una puntata di Porta a Porta.»
«Vedi che ne stai parlando anche tu? Anche solo questo è dimostrazione che Sorrentino ha vinto.»
«Non lo accetto.»
«Fattene una ragione. Comunque non hai risposto alla mia domanda.»
«No, va bene? NO! Non mi è piaciuto! ENNE-O! OK?»
«Tranquillo, d’accordo, datti una calmata.»
«Tanto ora cambia tutto.»
«Eh?»
«La nuova Roma… Ignazio Marino sindaco…»
«Sì, certo, credici. Ha detto che il suo primo provvedimento sarà chiudere i Fori al traffico. Così le feste sulle terrazze vista Colosseo con Serena Grandi che esce dalla torta verranno anche meglio.»

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