Angelina Jolie, celebrità a intermittenza

Angelina Jolie, celebrità a intermittenza

In un mondo in cui le non-celebrità vanno dalla Barbara D’Urso di turno a mostrare il cordone ombelicale del pargolo appena arrivato, una celebrità di nome Angelina, di secondo nome Jolie e di cognome Voight si presenta alla prima di …Leggi tutto

In un mondo in cui le non-celebrità vanno dalla Barbara D’Urso di turno a mostrare il cordone ombelicale del pargolo appena arrivato, una celebrità di nome Angelina, di secondo nome Jolie e di cognome Voight si presenta alla prima di World War Z, ultimo film in cui il quasi marito Brad ha messo la faccia e molti dei suoi soldi, come se non fosse successo nulla, come se non ci fossero state la doppia mastectomia e le relative copertine, da Time a Cavalli e Segugi.

Oggi Angelina Jolie Voight compie 38 anni, e decide di giocare la carta «Sono una di voi», che detto dall’erede di una dynasty hollywoodiana è come quando Massimo D’Alema assicura di aver lasciato la politica attiva.

Poi, certo, è la più brava di tutte, che è il minimo richiesto da una del suo lignaggio. Per il tappeto rosso dell’altra sera si è messa un vestito che evidenziava le tette oggi esibite non più laracroftescamente, ma per lasciare consapevolmente il dubbio:«Se le sarà già rifatte o saran protesi di gommapiuma?». La più brava anche perché ora sa che l’attenzione collettiva è tutta sul suo utero. Perché ha capito che doveva trovare una chiave diversa, non potendo più essere la bonona di una volta per i maschi (con quei sei figli), né lo specchio dell’immedesimazione per le femmine (con quei due polsi).

Una celebrità che ha capito che per esserci, nel sovraffollamento da tweet e fotine instagrammate (da cui ovviamente si tiene alla larga), a volte bisogna sparire. È l’epoca del digiuno a intermittenza, e chi meglio di lei.
Auguri, Angelina. Ci si rivede alla prossima guerra in Uganda.

I più letti

avatar-icon

Mattia Carzaniga

Nato nel 1983, giornalista, scrive per varie testate. Ha pubblicato i  libri «L'amore ai tempi di Facebook» (Baldini Castoldi Dalai, 2009) e  «Facce da schiaffi» (Add Editore, 2011). Guarda molti film, passa troppo  tempo on line, ruba pezzi di storie alle persone che incontra.

Read More